di: Dott.ssa Marzia Targhettini, Psicologa e Psicoterapeuta
In questi giorni le chat territoriali delle quali faccio parte come “Referente Territoriale OPL” si sono popolate di lamentele e polemiche su tematiche quali marketing, professione e tutela. Alcuni colleghi hanno sfruttato il disappunto suscitato per cavalcare l’onda, riportando inesattezze e fomentando idee fuorvianti sui “doveri” degli Ordini.
Su queste argomentazioni sono già state date risposte ufficiali, sia da parte dell’Ordine degli Psicologi della Lombardia, con la News del 14/10/2024 (https://www.opl.it/notizia/14-10-2024-Marketing-e-Professione), sia come associazione “Professione Psicologo” con la newsletter del 15 ottobre, che vi invito a leggere, in quanto ottimi spunti di riflessione su cosa può effettivamente fare l’Ordine per la tutela della professione e dei professinisti che ne fanno parte.
Per questo motivo, oggi desidero parlarvi di una delle molte iniziative che l’Ordine degli Psicologi della Lombardia ha intrapreso in questi anni, sotto la guida del consiglio di maggioranza “Professione Psicologo”, per migliorare la nostra professione.
Un’azione di grande importanza sulla quale questa consiliatura ha investito notevoli risorse è stata la creazione di un dialogo costruttivo con le Istituzioni sanitarie e politiche, sia Comunali che Regionali.
La rappresentanza e coinvolgimento dell’Ordine nei tavoli Istituzionali più importanti ha permesso di lavorare su più fronti.
Da un lato, la presenza degli psicologi nelle decisioni politiche ed istituzionali ha portato all’attenzione le complesse esigenze della nostra professione.
Il dialogo e la partecipazione hanno consentito di ottenere risultati significativi; tra questi, l’impegno dell’OPL nel ribadire il diritto degli Psicologi a dirigere i Consultori, i Servizi delle dipendenze e della salute mentale, frequentemente affidati a medici psichiatri.
Un altro punto che ritengo sia stato affrontato con efficacia e buonsenso da parte dell’ordine ha riguardato la gestione della richiesta di comunicazione obbligatoria di inizio attività presso l’ASL competente. Inizialmente infatti i requisiti di carattere igienico strutturale prevedevano molti vincoli incompatibili (linoleum al suolo, lavandino nello studio ed eliminazione di molti oggetti fondamentali per la costruzione di un setting ottimale).
Grazie a un dialogo costruttivo tra OPL e le autorità regionali, è stato possibile far comprendere le peculiarità della professione e le reali necessità degli psicologi. Come risultato di questo confronto, è stata avviata una modifica alle richieste, rendendo le linee guida più appropriate per la nostra professione e garantendo la possibilità di operare in conformità agli standard igienico-sanitari senza compromettere, però, l’essenza e le modalità tipiche del nostro lavoro.
Dall’altro lato, la possibilità di dialogare con le Istituzioni ha permesso all’Ordine di aiutare queste realtà a interpretare i bisogni di salute mentale ed emotiva della popolazione per costruire delle risposte e dei servizi funzionali. Tale aspetto ha permesso una duplice finalità: contribuire a creare servizi di qualità per la cittadinanza ed accrescere le possibilità di lavoro per i colleghi.
In quest’ottica, grazie anche all’aiuto dei referenti territoriali che hanno svolto il ruolo di facilitatori nelle Province, l’Ordine ha stipulato dei Protocolli di intesa con i Comuni delle principali città lombarde, per rispondere specificatamente ai bisogni di welfare e salute identificati a livello comunale.
Queste collaborazioni si inseriscono nell’ambito della più ampia cornice del “Protocollo di intesa per la promozione del benessere psicologico delle cittadine e dei cittadini” siglato tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ed il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi (CNOP).
Quanto scritto precedentemente è solo uno degli impegni che ha caratterizzato le azioni di questa consiliatura.
L’intento per il futuro è continuare a mantenere e ampliare le relazioni con le Istituzioni, perchè crediamo che solo attraverso il dialogo e il confronto aperto e costruttivo, anche con altre realtà e professioni, possiamo continuare a crescere umanamente e professionalmente come categoria.
“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”
Henry Ford